Amore ci lega con nodi scorsoi, lontananza impone stretta al cuore, laccio al collo che mozza il respiro, è necessario ridurre la distanza, è sangue che scorre nuovamente nelle vene, gioia dello scampato periglio; è pace della passione che riprende il suo dominio, tiranno severo ma prodigo. Poi talvolta il lacciolo si spezza e nuova traiettoria vince l’orbita assegnata, sgomenti guardiamo il nostro satellite farsi cometa e l'affetto porta dolore che si fa rabbia, e gli slanci che prima erano lievi, poi acquistano peso, e tutto passa un severo setaccio di taciuti rimproveri. Quella stessa per la quale cantavi dolci imenei, l'affidi oggi ai lupercali, ed i capricci che secondavi con pazienza, ti paiono arcigne vessazioni, i suoi sussurri fraudolenti menzogne. Ma tutte le contumelie che cerchi con dolente cattiveria vogliono dire "torna", e gli strali che le invii addolorano te solo.
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