Alla base della nostra esistenza sta una serie di passaggi dal continuo al discontinuo al continuo. Noi siamo esseri frammentari,
individui che muoiono isolatamente nel corso di una avventura inintellegibile, colmi di nostalgia per la perduta unità. Sopportiamo
a stento la condizione che c'inchioda a una individualità casuale, a quella individualità peritura che noi siamo.
E se abbiamo il desiderio angoscioso della durata di quest'essere destinato a perire, abbiamo ugualmente l'ossessione di una
totalità originaria, che ci unisca all'essere complessivo
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