Desta notte, nei pensieri assorti
e sciocco sia il tempo muto
che rintoccava la stolta idea
nella cruda pena d’un desiderio
che mai fu cinto di lei viva.
D’amor tuo stendi veli lunghi
eppur non scalda d’amor suo
e cadono speranze in pioggia
a rigar il viso d’esperienza
dietro l’età d’una sgraziata ruga.
Bussa il mastro dolore al petto
a soffocar sospiri in tregua
per imporre crudo il magistero
sulla scelta dell’istinto labile
che per amor si sottomise…
In lingua assoluta parlai lieto
eppur mai fu inteso il senso
di un amore decantato in opera
che non s’udì dirompente
ma in un sibilo stonato.
Non fini la favola gaia
ne nel mai iniziò fiera
sotto l’indice, mio delatore
per un mondo suo individuale
che dell’amore nulla sa…
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