Nell’angolo invisibile
del mio groviglio,
sbriciolo me stesso
fra le pieghe dell’attesa.
Tu sei rosa selvatica,
baci la mia anima,
io perdo i confini
affondando in lucida follia.
Appisolato
tra gli erotici fiordi
del corpo, carne e pensieri
in balia di brame antiche,
nel letto disfatto da tenerezze
sei fuoco che consuma,
l’hai negli occhi, sulle labbra,
mi mordi,
barcollo nel cerchio scarlatto.
Raccogliendo i vestiti
m’inventasti un sorriso,
è il peccato che mi condanna
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